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Ragazze elettriche: il contrappasso del patriarcato

Aggiornamento: 28 apr

Per ribaltare un punto di vista, bastano poche pagine.

Il libro ragazze elettriche mi ha ispirato fin dal primo momento in cui l'ho notato grazie Instagram Book club di Camihawke e Giulia Valentina. Dicevano che fosse un libro da leggere tutto d'un fiato e avevano ragione.



Premetto che prima di iniziare Ragazze elettriche venivo da una lettura altrettanto crudele e intensa come il Racconto dell'Ancella della Atwood e quindi è stato assolutamente facile lasciarmi trascinare dalla trama di Ragazze Elettriche.

L'autrice, Naomi Alderman, é un'allieva proprio della Atwood. Ho rivisto nel suo stile di scrittura tutti i frutti dell'insegnamento di una scrittrice di fama mondiale come la Atwood, coronata dal talento indiscusso della stessa Alderman che le ha permesso di dare alla luce un racconto esplosivo.

I personaggi sono molteplici, tutti diversi tra loro e profondamente simili. Alcuni vengono da storie di violenza e, paragrafo dopo paragrafo riescono a farti interrogare sul perché, nel mondo, esistano ancora delle persone capaci di fare così tanto del male.

Il male inteso come violenza e crudeltà sono i temi affrontati nel libro ma c'è ne uno in particolare, che viene sviscerato, il potere, che é il filo conduttore di tutto il romanzo.

Cosa si é disposti a fare per ottenerlo? Fino a che punto siamo disposti a spingerci una volta ottenuto?


La cultura patriarcale in cui viviamo ci ha sempre fatto credere che la donna é il sesso debole, che é pacifica e naturalmente destinata all'accudimento. Siamo sicuri sia davvero così?



In quanto donne, siamo ormai abituate ad avere paura di camminare in strada da sole, a rimanere al telefono con quell'amica che sta tornando in autobus da sola, ad avere paura di essere seguite, a evitare di indossare quella gonna che ci piace tanto perchè troppo corta, a non rispondere a una molestia verbale per paura di essere seguite e subire ripercussioni fisiche. Siamo così tristemente abituate alle vicende di cronaca sui femminicidi e sulle violenze, descritte in poche righe dai titoli di giornali e discusse nei programmi tv da opinionisti spesso promotori della retorica del "se lé cercata", "come era vestita" ed "è stata lei a provocare".


Nel libro inizialmente avvengono le stesse tristi dinamiche di cronaca quotidiana, in una società americana dominata dal patriarcato con la differenza che, a un certo punto della storia, il genere femminile scopre di essere dotato di uno strano e misterioso potere chiamato "potere della matassa elettrica" e progressivamente la situazione della realtà muta drasticamente fino a capovolgersi del tutto.


Nel libro sono gli uomini ad avere paura di essere uomini e di camminare soli per strada.


In uno dei primi capitoli del libro, viene descritta una ragazza che scopre di avere il potere di elettrificare, ma come lo scopre? Proprio mentre sta tentando di difendersi dalle molestie di un uomo in un supermercato. Questo ci spinge, durante la lettura, a un'inevitabile riflessione. Potrebbe essere proprio il bisogno di difendersi da chi storicamente é sempre stato più potente ad aver originato la mutazione della matassa nel genere femminile, una sorta di istinto di sopravvivenza. Ogni bambina, ragazza o donna scopre di avere una matassa di energia vicino alla clavicola che può usare per difendersi o attaccare, inviando scariche elettriche dolorose di intensità variabile.


Nel romanzo assistiamo a un capovolgimento dei ruoli storici, la donna non subisce ma agisce, punisce, perseguita. Assistiamo all'abbattimento di sistemi culturali e politici che hanno visto storicamente l'uomo prevalere. Non é più l'uomo a detenere il potere ma la donna. La potenza di questa storia è proprio in questo capovolgimento distopico (in quanto interessa il genere maschile) eppure così tristemente familiare se si guarda alla storia del genere femminile.


Nella storia si assiste a una vera e propria discriminazione nei confronti del genere maschile, viene impedito agli uomini di spostarsi senza essere accompagnati da una donna, viene proibito loro di possedere terre, di ricoprire cariche istituzionali e ruoli di potere. Tutto quello che è successo già storicamente e che, in molte parti del mondo, avviene tutt'ora nei confronti delle donne. Nel racconto le donne diventano padrone di interi paesi, capi di traffici illegali e addirittura della Chiesa. Alcuni spezzati di questo libro invitano proprio a riflettere sulla società patriarcale in cui viviamo. Madre Eve, decide di fondare una religione guidata da un dio donna, metre leggevo percepivo questo avvenimento come un qualcosa di strano e lontano da quella che è sempre stata fatto passare come normalità, e questo porta inevitabilmente a un interrogativo, per quale motivo Dio é uomo? Oppure perché il capo della Chiesa é sempre stato un uomo? Nel libro mi ha colpito anche una brutale immagine illustrata di una donna che asporta l'organo genitale maschile. Tutto questo però avviene davvero nei paesi in cui l'infibulazione é una pratica obbligata per le giovani donne. Quindi il romanzo è distopico ma invita a riflettere su aspetti del nostro mondo che sono tristemente reali e attuali.


Il punto é che siamo sempre stati abituati all'idea che sono gli uomini a detenere il potere. E se invece questo potere fosse detenuto dalle donne? Il mondo sarebbe forse un posto migliore?


Spoiler, il romanzo della Haldermann ci dice di no.


Siamo tutti esseri umani che non riescono a gestire il potere a causa della natura stessa di essere umani e per tale motivo è altrettanto errato sostenere la tesi che vede la donna più debole, più dolce, più gentile e pacifica rispetto all'uomo. Tutto ciò questo romanzo ve lo sbatte direttamente in faccia. Un libro che mi ha tenuta incollata fino all'ultima pagina perché volevo assolutamente conoscere il finale e che quindi consiglio caldamente a tutti.


Cose che ho apprezzato particolarmente:

  • Come vengono delineati i personaggi

  • Come vengono descritti gli eventi

  • Lo stile incalzante

  • L'invito a riflettere sulla realtà che ci circonda

  • Mondo distopico con caratteristiche originali

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Ciao, mi chiamo Maria, sempre con la testa tra le nuvole o tra le pagine di un libro, amante delle atmosfere invernali e della magia in giro per il mondo.

 

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Un luogo virtuale lontano dalla frenesia dei social, dove condivido cozy vibes e pensieri sparsi. Non so se è più lunga la lista dei posti che vorrei visitare o dei libri che vorrei leggere, l'unica certezza è che ho sempre una tazza di tè in mano. Il Ripostiglio del sottoscala, nome di ispirazione volutamente potteriano, nasce dal bisogno di fermarsi e assaporare la semplicità di un momento e di evadere dalla frenesia degli impegni quotidiani.

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