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La tradizione invernale della Candelora e dell'Imbolc

Aggiornamento: 4 feb

Stà giungendo al termine anche questo inverno, per chi come me ama questa stagione, la giornata della Candelora, celebrata il 2 di febbraio, rappresenta una delle ultime occasioni per accendere le candele profumate e creare l'atmosfera cozy in casa. In questa data si festeggia infatti il culmine dell'inverno🕯️.


La ricorrenza arriva dopo i famosi, e tanto odiati (non da me), "giorni della merla" ovvero i giorni più freddi dell'anno in cui ci si rifugia in casa, al calduccio sotto una coperta morbida e si sorseggia una profumata tazza di tè fumante , fantasticando sugli elfi e folletti, protagonisti di leggende nordiche antiche.


Questa giornata, tramandata a livello popolare, festeggia l'inizio dell'allungarsi delle giornate che diventano sempre più luminose in vista della bella stagione. Rimanda ad un passato ormai lontano in cui l'uomo viveva in simbiosi con la natura che faticosamente coltivava, festeggiandola nel momento in cui iniziava, di nuovo, a prosperare.


Il nome Candelora significa "candele benedette" e deriva dalla tradizione cristiana in cui, nella giornata del 2 febbario, si celebra la presentazione di Gesù nel tempio. La stessa ricorrenza è celebrata dalla cultura celtica con il nome di Imbolc, la festa della luce che accoglie il risveglio della natura e dove creature magiche come gli elfi e le fate benedicono la propria casa di nuova luce.

Sono sempre stata affascinata dalle leggende antiche. Mi piace ricordare questa giornata e sentirmi parte di un mondo magico accendendo delle candele sul mio davanzale del cuore (per chi non lo sapesse quello della mia cucina in cui solitamente metto le piante aromatiche), mentre mi preparo un infuso di camomilla e more che sono proprio le erbe simbolo di questa giornata.


A Bologna se il 2 febbraio c'è il sole significa che ci sarà ancora un mese di inverno, in

dialetto bolognese si dice infatti:


"Al dé dl’Inzariôla, o ch’al naiva o ch’al piôva dal invêren a sän fòra, mo s’ai é al suladèl a in arän anc pr un msarèl"


Il significato della frase può essere tradotto in "Il giorno della Candelora, che nevichi o piova, dall’inverno siamo fuori, ma se c’è il sole ne avremo ancora per un mese".

Girovagando per il web ci sono molti siti con una grande quantità di approfondimenti sugli antichi riti che onorano il risveglio alla vita e alla luce. In particolare i riti antichi dei Celti.

L'Imbolc celebra Brigid, la dea celtica che stese il suo mantello verde sulla terra, liberandola dalle gelide morse dell'inverno. Pensare al concetto di divinità declinato al femminile mi ha sempre affascinato. Brigid che poi, nel corso dei secoli, è diventata Santa Brigida secondo il cristianesimo, anche se preferisco la declinazione a dea.


L'imbolc è un momento propizio per la magia, secondo le antiche leggende irlandesi infatti è il tempo adatto a bruciare ritualmente qualcosa e liberarci dalle preoccupazioni del vecchio anno nutriendo quello che arriverà.

https://www.pinterest.it/pin/394768723599632199/
Illustrazione by Water of Whimsy

Possiamo decidere di celebrare, da soli o in compagnia, la ricorrenza di Imbolc e della Candelora, ma anche di effettuare dei rituali simbolici e un pò magici che siano portatori di cambiamento per cercare la connessione con l’energia della rinascita.


In casa è un'occasione perfetta per dedicarsi un momento tutto per sè, rallentando dalla frenesia degli impegni quotidiani, purificare l'ambiente e fare la cosiddette "pulizie di primavera" il cui nome deriva proprio da questo momento dell'anno.


Mi auguro, anno dopo anno di conoscere sempre più aneddoti di questa ricorrenza che è un'occasione per godersi l'atmosfera magica invernale e connettersi con il divenire della natura.



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Ciao, mi chiamo Maria, sempre con la testa tra le nuvole o tra le pagine di un libro, amante delle atmosfere invernali e della magia in giro per il mondo.

 

Benvenut* nel mio cozy place dove condivido pensieri sparsi, viaggi e tanto altro.

Ti offro una cioccolata calda, un cappuccino o un tè virtuale e ti auguro buona lettura!

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Il Ripostiglio del sottoscala

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Un luogo virtuale lontano dalla frenesia dei social, dove condivido cozy vibes e pensieri sparsi. Non so se è più lunga la lista dei posti che vorrei visitare o dei libri che vorrei leggere, l'unica certezza è che ho sempre una tazza di tè in mano. Il Ripostiglio del sottoscala, nome di ispirazione volutamente potteriano, nasce dal bisogno di fermarsi e assaporare la semplicità di un momento e di evadere dalla frenesia degli impegni quotidiani.

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